Il controverso rapporto della pecora con i suoi piccoli

Simbolo di purezza, candore e genuinità, l’agnellino è uno degli animali più dolci e mansueti che si possono incontrare e chi non ne ha mai visto uno si affrettasse a far capitare l’occasione perchè è un’immagine che non si dimentica.

Per gli addetti ai lavori seguire la gravidanza o meglio il parto di una pecora non è cosa semplicissima, ma vanno dedicate cure, attenzioni che si basano su una forte sensibilità.

Il periodo di gestazione della pecora dura all’incirca cinque mesi, una volta messo al mondo il suo cuccioletto questi si alzerà subito in piedi, si dirigerà verso la mamma nell’intento e nel bisogno di essere allattato, ma lei, solitamente tenderà a rifiutarlo, bisogna dunque forzare la pecora e costringerla ad accudire il neonato.

Per tre mesi i due devono restare insieme e l’agnello si nutrirà del latte materno, di orzo e di avena somministrati da chi se ne prende cura, al quinto mese è pronto per essere lanciato nel mondo reale.

Il distacco con la mamma non deve essere traumatico, ma graduale e ponderato, si dovranno riunire la notte, perchè la stessa pecora che lo respingeva è ora protettiva e attaccata, quando riusciranno a pascolare senza cercarsi più, allora il processo d’indipendenza sarà attuato.

 

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