Le gobbe del cammello, il simbolo dell’immolazione alla fatica
Il cammello non ha un’estetica che si possa definire propriamente armoniosa e canonica, ma come diremmo per un umano è bello dentro, grazie alla sua esistenza votata allo sforzo e alla fatica.
Quando scherzando diciamo a un amico: hai la gobba come un cammello, ignoriamo che a loro in reaktà quelle gobbe salvano la vita.
Quest’animale alto più di die metri compie immensi tragitti durante il giorno, vivendo poi in zone caldissime ha chiaramente necessità di luquid
i, ecco dunque che immagazzina ciò di cui ha bisogno all’interno di sacche che ha nel suo stomaco, mail posto più sicuro dove conservare le sue provviste restano certamente le due gobbe.
Le sostanze nutrienti di cui lui si ciba vanno a finire nelle due escrescenze e si trasformano in grasso in modo che quando il cibo scarseggia lui può attingere per sopportare in buona condizione fisica un’altra, l’ennesima, dura giornata della sua vita.
I tragitti che compie il cammello sono ardui, non a caso è detto la nave del deserto, per la sua capacità di reggere ritmi di lavoro altissimi senza mai lamentare affanni e stanchezze.
Alla luce di tutto questo gli si potrebbe attribuire il glorioso epiteto di stakanovista, ad uno che di sicuro non sta lì a spassarsela come tanti altri!