Il maiale e la scrofa
Allevare maiali è un’enorme fonte di reddito, non a caso si dice che del maiale non si butta via niente, ma quest’animale ha un cuore tenero, è pacifico, ha solo la sfortuna di essere un golosone.
Analizziamo il comportamento della scrofa, che nel nostro immaginario ha un’accezione alquanto negativa legata a una certa avidità smisurata.
Lei in effetti non è propriamente un esemplare discreto, ad esempio quando l’allevatore si avvicina con un carretto con del cibo, nonostante abbia mangiato bacche, frutta selvatica e ghiande, comincia a reclamare la sua razione issandosi prepotentemente sulle zampe anteriori.
Quando prova la gioia di essere incinta il suo atteggiamento si fa più protettivo e materno.
La sua gravidanza dura tre mesi tre settimane e tre giorni e il numero di cuccioli può superare la dozzina, per richiamarli all’ordine la scrofa inizia ad emettere grida a cui i maialini obbediscono con solerzia.
L’allattamento è ben organizzato, ogni piccolo si nutre sempre dallo stesso capezzolo, le mammelle sono dodici in tutto e i primi capezzoli contengono più latte.
Purtroppo la fine dei maiali è quasi sempre la stessa, ovvero verso i 5 mesi, quando pesa già 100 kili viene destinato tristemente al macello.